“Il Dio ha creato i sogni per indicare la strada al dormiente i cui occhi sono nell’oscurità”
(Papiro Insinger)
L’attività onirica è stata sempre osservata con attenzione dall’uomo. Gli egiziani credevano che il sogno fosse un modo per entrare in contatto con gli Dei che svelavano ai dormienti come rapportarsi con il mondo reale, rivelando eventi futuri e cure ai mali dell’esistenza.
Le visioni oniriche vengono spesso rappresentate come viaggi attraverso i quali entriamo in contatto con la verità dei sogni, nei meandri dell’inconscio dove passato, presente e futuro coincidono.
Il sonno inoltre costituisce un terreno sconosciuto e affascinante in cui la mente può lavorare senza l’intervento della volontà. Nella cultura occidentale, la veglia e il sogno sono considerate due dimensioni ben distinte fra loro: la prima come condizione di realtà in cui l’individuo è cosciente, attivo e in grado di gestire le proprie azioni; la seconda come una condizione immaginativa, irreale e non cosciente. Secondo la tradizione buddista tibetana, invece, è possibile unificare il sonno e la realtà, ed è importante sviluppare una maggior consapevolezza nello stato onirico al fine di raggiungere la consapevolezza assoluta. La conoscenza del proprio corpo, del proprio Io è fondamentale per affrontare tale viaggio, il quale presenta delle tappe che riportano alla memoria il percorso ascensionale dello yoga in cui i chakra, elementi del corpo spirituale in cui risiede l’energia divina latente, vengono attivati lasciando sperimentare stati psichici differenti.
Così come per Freud nei sogni avviene una liberazione dell’uomo dalle regole e dalle leggi morali della società, l’obbiettivo principale nello yoga è la liberazione intesa come affrancamento dal ciclo delle rinascite, dalla vita terrena, dal mondo materiale intriso di dolore e sofferenza, dal miraggio, dall’illusione continua in cui viviamo, da Arthur Schopenhauer definita Velo di Maya. Quando questa energia viene liberata, il sognatore potrà visualizzare immagini simboliche che la rappresentano, ciò che viene definito da Jung gli archetipi, i quali trovano il modo di popolare i sogni in periodi di svolta profonda e significativa. Essi evocano momenti cruciali dell’esperienza umana che si articola in una forma di polarizzazione e di polivalenza, ovvero sono sperimentate come coppie di opposti, ed hanno una pluralità di sensi a seconda del simbolo con cui si manifestano. Gli archetipi parlano di nascita, di morte, di rinascita, di forza e saggezza e l’insieme di essi indica tutto ciò che ha arricchito la psiche dell’uomo e tutto ciò che egli ha conosciuto sull’umanità, su Dio e il Cosmo.
– GianMarco Romano
“Non seppi mai come, costeggiando torpidi canali, rividi la mia ombra che mi derideva nel fondo. Mi accompagnò per strade male odoranti dove le femmine cantavano nella caldura. Ai confini della campagna una porta chiusa incisa di colpi, guardata da una giovine femmina in veste rosa, pallida e grassa, la attrasse: entrai. Una antica e opulente matrona, dal profilo di montone, coi neri capelli agilmente attori sulla testa sculturale barbaramente decorata dall’occhio liquido come da una gemma nera dagli sfaccettamenti bizzarri sedeva, agitata da grazie infantili che rinascevano colla speranza traendo essa da un mazzo di carte lunghe e untose strane teorie di regine languenti re fanti armi e cavalieri. Salutai e una voce conventuale, profonda e melodrammatica mi rispose insieme ad un grazioso sorriso aggrinzito. Distinsi nell’ombra l’ancella che dormiva colla bocca semiaperta, rantolante di un sonno pesante, seminudo il bel corpo agile ambrato. Sedetti piano.”
(Dino Campana, Canti Orfici)
Dream: Synergy Manipulation è un’installazione audiovisiva interattiva.
Il lavoro è composto da una scultura lignea antropomorfa con 7 altoparlanti e punti di luce all’interno, ciascuno rappresentante un Chakra, o centro energetico.
Ogni Chakra ha i suoi suoni caratteristici suonati in loop, controllabili tramite un’interfaccia utente a controller MIDI, il Novation Launchpad.
Questa installazione è stata esibita:
Durante la rassegna multimediale “Il Corpo/La Luce/Il Suono” al teatro “L’Affratellamento” a Marzo 2015, organizzata da Alfonso Belfiore e “Segni Digitali”, del Dipartimento di Nuove Tecnologie del Conservatorio di Firenze.
All’interno della mostra “Identità Velate” della galleria ONArt Gallery di Firenze, dal 30 Maggio al 30 Giugno
Autori: Giovanni Ricci, Michele Abolaffio
Testo: GianMarco Romano
Brochure e Grafica: Ilaria Gioli